La Banca guadagna facendo prestiti di denaro (che spesso non ha) e la crisi finanziaria dei nostri giorni è opera di un sistema monetario basato sull’indebitamento.
Se in questo momento hai difficoltà economiche/finanziare e vuoi uscire dal gioco alchemico delle banche
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Per poter comprendere le origini del nostro sistema monetario iniziamo col catapultarci indietro nel tempo. Siamo nell’Inghilterra del diciassettesimo secolo e immaginando di impersonare alcuni dei protagonisti di un “gioco di ruolo”. Questo sarà utile a chiarire un argomento altrimenti estremamente “tecnico”.
IL GIOCO DI RUOLO CHE CI MOSTRA COME OPERA LA BANCA
Il primo personaggio sulla scena si chiama James e possiede un lingotto come quello descritto sopra. Andarci in giro a cavallo cercando di infilarlo nelle tasche dei pantaloni attillati dell’epoca non dev’essere stato facile. Anche ipotizzando di poterlo infilare in una sacca robusta, portarselo in giro tenderebbe ad attrarre l’attenzione di briganti e malintenzionati.
James potrebbe allora valutare di rivolgersi a Henry (che sono io a impersonare durante le mie conferenze), proprietario di un omonimo banco metalli. Henry, offre ai privati la possibilità di conservare lingotti in una cassaforte sicura della sua banca (The Henry Bank).
Il gestore di un banco metalli è infatti abituato per mestiere a maneggiare oggetti preziosi e a mantenerli in sicurezza in una struttura adeguata. Un utile servizio di deposito a pagamento offerto a James e che lo convince ad affidare il lingotto in “banca”. Poco importa per James se l’unico oro che si trova nella cassaforte del banco metalli in questo momento è proprio il suo.
In cambio del lingotto depositato viene rilasciata a James un’apposita ricevuta con scritto:
“Io sottoscritto Henry, proprietario dell’omonimo banco metalli, dichiaro che riconsegnerò al portatore di codesta nota un lingotto di oro puro”.
James potrà quindi trasportare la ricevuta al posto del lingotto, infilandosela in tasca senza dare troppo nell’occhio e limitando quindi il rischio dovuto alla detenzione e al trasporto di oro fisico.
Il secondo personaggio che entra in scena è Thomas, imprenditore edile, che ha costruito e messo in vendita un paio di belle villette sui colli. Una delle quali è proprio quella che James sogna da tempo. Domanda e offerta si incontrano e si conclude un bell’affare. Thomas vende una villetta a James per l’esatto valore di un lingotto d’oro.
Per pagare l’importo dovuto a Thomas, James ha ora due possibilità.
- Recarsi di nuovo presso il banco metalli (attualmente sarebbe la nostra banca), scambiare la ricevuta con il lingotto. E successivamente cavalcare da Thomas col lingotto in tasca (con tutti i rischi connessi).
- Oppure, consegnare a Thomas la ricevuta del banco metalli, altrimenti detta “nota di banco”, o più semplicemente “banco-nota”.
Pagare con una banconota è sicuramente molto più comodo
Armeggiare con il corrispondente valore in oro è sicuramente meno pratico. Proprio per questo James decide di adottare la seconda opzione. Invece Thomas, che ben conosce il banco metalli, decide di accettare la banconota e consegnare in cambio le chiavi della villetta.
A questo punto entra in gioco Elizabeth, quarto ed ultimo personaggio sulla scena. Elizabeth ha appena ereditato uno splendido vigneto sui colli, che produce dell’ottimo vino. Quest’ultimo può essere rivenduto ogni anno al mercato con ottimi profitti.
Anche lei aspira a possedere come James una bella villetta sui colli, proprio vicino alle sue vigne. Ma a differenza di James non possiede ancora un intero lingotto per comprarla.
Il lingotto depositato da James è sempre rimasto immobile nella cassaforte del banco metalli. Mentre la ricevuta passava di mano durante la prima compravendita immobiliare. Henry, il proprietario del banco metalli, ha un’idea che potrebbe agevolare Elizabeth e “far girare un po’ l’economia”.
Henry offrirà il lingotto in prestito, guadagnandoci un interesse annuo. A sua volta Elizabeth si impegnerà quindi a restituirlo a rate.
Ma prima di ottenere dei prestiti dalla “banca” occorre sottoscrivere un apposito contratto:
“Io sottoscritta Elizabeth, mi impegno a restituire il valore di un lingotto d’oro puro, più interessi, al banco metalli di Henry. In caso non rispettassi l’impegno preso, autorizzo Henry a prendere possesso della mia vigna, che viene quindi posta a garanzia del prestito”.
Timbro, firma e bollo in ceralacca, e anche questo documento finirà nella cassaforte del banco metalli. Ora Elizabeth può ottenere il lingotto con cui procedere all’acquisto della villa. Per questo Henry tira fuori il lingotto dalla cassaforte del banco metalli e mostra a Elizabeth il lingotto, giallo e luccicante.
Prima di consegnarglielo si ferma un attimo:
Elizabeth non correrebbe forse gli stessi rischi di James a maneggiare il lingotto e a trasportarlo con se’ prima di spenderlo? Non potrebbe forse anche Elizabeth beneficiare della praticità della banconota e trasportare quella per pagare la villa, anziché il lingotto?
Tra l’altro il costruttore già conosce il banco metalli e ha già venduto l’altra villetta accettando una banconota in cambio. Quello che Henry suggerisce a Elizabeth, come suo creditore e proprietario del banco metalli, sarà di lasciare il lingotto in cassaforte. Ma allo stesso tempo dovrà accettare anche lei una ricevuta identica a quella consegnata a James, con su scritto:
“Io sottoscritto Henry, proprietario dell’omonimo banco metalli, dichiaro che consegnerò al portatore di questa nota un lingotto di oro puro”.
Anche questa ricevuta sarà opportunamente timbrata, firmata e bollata in ceralacca. Elizabeth potrà quindi utilizzare la banconota e concludere l’acquisto della villa da Thomas, contribuendo a comporre un felice quadretto.
In scena abbiamo quattro personaggi estremamente soddisfatti:
– Thomas, un imprenditore realizzato, che ha appena venduto entrambe le villette costruite in precedenza, per il valore di due lingotti d’oro;
– James, un giovane benestante, ora proprietario della villetta dei suoi sogni.
– Elizabeth, giovane ereditiera proprietaria di una vigna sui colli, che possiede ora anche lei la villetta dei suoi sogni. Immobile che potrà ripagare con calma nei prossimi anni vendendo il vino che produrrà.
– Infine Henry, proprietario del banco metalli: il più soddisfatto dei quattro.
Prima di proseguire è giunto il momento di porci un paio di domande “di verifica”.
La prima è molto semplice, tanto semplice che probabilmente spiazzerà alcuni lettori. Quanti lingotti si trovano ora nella cassaforte del banco metalli?
Un bambino di otto anni non avrebbe dubbi. Fin dall’inizio della scena in cassaforte c’è sempre stato ed è sempre rimasto un solo lingotto d’oro: quello depositato da James.
La seconda domanda invece ci permetterà di iniziare a comprendere qualcosa di più di quanto è successo. Il valore di quanti lingotti è “circolato nel mercato” durante la scena che vi ho descritto? Per rispondere pensate al fatto che due villette sono state vendute da Thomas. Lui ha quindi incassato ben due ricevute, ciascuna corrispondente ad un lingotto d’oro.
A questo punto vi chiedo: che differenza c’è tra quelle due ricevute? Ebbene avete già capito che la risposta è: nessuna! Sono chiaramente due identici pezzi di carta con la stessa identica scritta, gli stessi timbri e la stessa firma. Due banconote identiche entrambe rappresentanti il valore di un lingotto. Quindi nonostante in cassaforte ne sia sempre rimasto uno solo, nel mercato è circolato il valore di due lingotti d’oro.
Ora torniamo al nostro gioco di ruolo.
Ipotizziamo che Thomas, l’imprenditore edile che ha venduto le due villette si sia innamorato di una bellissima ragazza indiana. Decide quindi di seguirla per trasferirsi nel lontano oriente.
Per farlo dovrà raccogliere tutti i suoi averi, reclutare un paio di cavalieri come scorta armata e organizzare una bella carovana con cui affrontare il lungo viaggio. Sicuramente tra i beni più preziosi che avrà l’esigenza di portare con sé, ci saranno anche i due lingotti d’oro.
Nella lontana India sarà difficile per Thomas trovare qualcuno che accetti la ricevuta di un banco metalli inglese, per acquistare beni di pari valore. Il giovane innamorato si presenterà dunque al banco metalli con le sue due ricevute e chiederà indietro due lingotti. Henry si troverà in evidente imbarazzo.
“Posso consegnarle intanto un lingotto e contattare un collega in India per farle trovare là il secondo lingotto…”. Thomas, indispettito, valuta seriamente di fare appendere il “banco-metallaro” ad un albero, dai cavalieri della sua scorta armata.
Non è tollerabile che un noto e serio banco metalli (banca) si trovi sguarnito dell’oro che dovrebbe custodire. Eppure così è. In cassaforte c’è un solo lingotto e il banco (o banca) non può far fede a quanto scritto su entrambe le banconote.
Ora vi chiedo: come definireste questa situazione in cui si trova il banco metalli?
LA BANCA ROTTA O IL BANCO ROTTO
Sicuramente si tratta di una sorta di “collasso finanziario”, oltre che di una irreparabile perdita di credibilità. Ma c’è una parola che sicuramente avete sentito spesso: questa situazione si chiama “bancarotta”.
Quale gesto farebbe Thomas alla risposta “mi spiace, ma non ho due lingotti da restituirle”? Non sbatterebbe forse con violenza le mani sul “banco”, o magari la spada, mandandolo in frantumi e provocandone quindi la “rottura”? Insomma ci troveremmo sicuramente con un banco-rotto (o banca-rotta)
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